Quadro storico
Tipologie di abitazioni e abitati rurali
Villaggio come realtà sociale
1. Intervista: " Nonna, mi racconteresti..."
2. Un destino comune
3. Alcune consuetudini condivise
4. Il filò
5. Stratificazione sociale
  a. Poreti
  b. Siori
6. Tempo contadino
7. Il nutrimento nelle campagne
8. Alimentazione e salute
Alcuni mestieri paesani
Bibliografia
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FEBBRAIO si apriva con riti di purificazione e di salvezza. Bisognava scavare fosse per piantare le viti, girare la terra per seminare le fave, l’orzo, il miglio ed ogni altro semente di legumi, piantare alberi di grosso fusto per fare dei boschi e piantare a luna crescente il cavolo, la verza, e a luna calante la salvia, la ruta, il rosmarino, la fava, le verze, le rape, il prezzemolo e la lattuga. Il calendario lunare scandiva bene i tempi delle feste, anche religiose, come, ad esempio, la Pasqua che era la domenica successiva alla prima luna di primavera. A febbraio era giusto lavorare il dovuto, ma anche fare festa, perché era il mese del carnevale e della quaresima, che verrà dopo il godimento.

A MARZO, dopo il carnevale, tornavano la norma consueta ed il dovere quotidiano, e si pensava alla pasqua facendo molte riflessioni.

Il calendario agricolo seguiva la luna, il plenilunio era indispensabile per la buona riuscita delle semine e degli innesti, per evitare il flagello dei tarli sul legno tagliato e perché il vino non prendesse l’acido.

APRILE era il mese dedicato alla pasqua con la celebrazione di riti cattolici, si benedicevano le case dei contadini e, secondo la tradizione, il giorno di Pasqua si mangiavano le uova sode con il guscio colorato.