A
sto mondo bisogna adatarse, o inrabiarse, o desperarse
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La
Pianura Padana, una campagna immobile, bruciata dal sole in
estate, appannata dalla nebbia in autunno, dormiente sotto la
coltre della neve invernale. Ha visto generazioni e generazioni
di uomini, di donne e i loro figli, la loro voglia di migliorare,
di costruire.
Un universo fatto di piccole cose, di rapporti umani, a volte
pettegolezzi, di cronache spicciole, in cui ciò che accadeva
quotidianamente era in ogni modo più importante di eventi storici,
di gesta di illustri personaggi. In un rapporto saldo con la
natura, fosse essa terra, vento o acqua, e con gli altri, i
vicini, il villaggio, coloro con i quali si condivideva una
sorte comune.
Come un'eco lontana arrivavano le notizie, in quel movimentato
Ottocento: la breve dominazione francese, all’interno del Regno
d’Italia (1805 - 1814), il ritorno con il Congresso di Vienna
sotto gli Asburgo nel Regno del Lombardo - Veneto (1815), nel
1848 il tentativo di ribellione al dominio straniero e di costituzione
della Repubblica di San Marco, represso nel 1849, che ebbe per
protagonisti Niccolò Tommaseo e Daniele Manin. E poi il Veneto
sottratto all’Austria e annesso all’Italia solo nel 1866, in
seguito alla terza guerra d’indipendenza.