Quadro storico
Tipologie di abitazioni e abitati rurali
Villaggio come realtà sociale
1. Intervista: " Nonna, mi racconteresti..."
2. Un destino comune
3. Alcune consuetudini condivise
4. Il filò
5. Stratificazione sociale
  a. Poreti
  b. Siori
6. Tempo contadino
7. Il nutrimento nelle campagne
8. Alimentazione e salute
Alcuni mestieri paesani
Bibliografia
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= famiglie povere
= famiglie ricche
Proporzione percentuale di generi alimentari consumati nel Veneto

I salariati ritenevano che l’alleva-mento domestico rovinava le loro precarie condizioni abitative, perché, non avendo molte volte locali appositi per il ricovero delle bestie, erano costretti a tenerle in casa compromettendo la già precaria si-tuazione igienica. La retribuzione dei salariati era molto bassa: da 1.25 a 250 lire giornaliere per gli uomini, ai solo 50 centesimi per le donne. Il mezzadro non poteva ritenersi superiore, perché la sua retribuzione annua era di 1472.30 lire a cui doveva

sottrarre 1236.30 lire per il cibo, e quindi ogni anno gli restano soltanto 236 lire. Questa situazione diffusa di indigenza spingeva i contadini a vendere i prodotti migliori ed a riservare a sé ed alla propria famiglia i cereali inferiori. Si ebbe perciò un maggior consumo maidico, e quindi un aggravamento del deficit alimentare delle classi sociali più deboli. L’assunzione del pane era diffusa solo in certe zone delle città dove risiedevano i ricchi proprietari terrieri.