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Le case contadine
vengono descritte così:
Bisogna figurarsi
degli abituri bassi, screpola-ti, cadenti, che lasciano
trasparire per i buchi ad uso di finestra e per le fessure
della mura-glia la più triste miseria; all’interno
poche stanze sudicie cui si ascende per scale fradice e
cadenti sotto il peso del corpo, qualche volta solo a piuoli;
i muri rivestiti
da polvere secola-re, anneriti dal fumo ed umidi dalla pioggia
che discende liberamente dal soffitto e filtra fra sassi;
il suolo è al pianterreno di terra o di
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pietre mal
connesse, qua e là rotte, sollevate o mancanti, nel
piano superiore formato di tavole traballanti; le piccole
finestrelle spesso mancanti di imposte (anche di inverno e
anche nelle camere degli infermi — lo abbiamo veduto con i
nostri occhi !) sono turate o da vetri rotti o da fogli di
carta; unici mobili un letto o due a cavalletto, un cassettone
e gli arnesi più indispensabili per la cucina e per
l’agricoltura; unici ornamenti qualche santo rosso ed azzurro
e talvolta un lunario! Di solito ogni coppia colla rispettiva
figliolanza ha una camera per sé e niente più;
sicché volendo fare una media che si avvicini colla
maggiore possibile precisione alla verità, si può
affermare che ogni camera serve per tre o quattro persone. |
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