Quadro storico
Tipologie di abitazioni e abitati rurali
1. Valore e significato simbolico dell'abitazione
2. L'interno tipo
3. Tipologie

 

a. Casa rurale

  b. Casa colonica
  c. Casone
  d. Cason a fojarol
  e. Barco
4. Abitati rurali
5. Conduzione delle terre
  a. Affitto
  b. Conduzione diretta
  c. Mezzadria
Villaggio come realtà sociale
Alcuni mestieri paesani
Bibliografia
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I piccoli affitti non miglioravano di certo l’agricoltura, dato che i contratti duravano al massimo cinque anni e quindi per chi affittava non era conveniente investire per migliorare i mezzi e i terreni.
Con la successiva diffusione della clausola a "fuoco e fiamma" si dava la responsabilità all’affittuario di eventuali danni causati da agenti atmosferici, questo testimonia il distaccamento dei proprietari terrieri dalla campagna. La maggior parte dei terreni affittati era di proprietà dei nobili (57%) mentre il resto era di privati non nobili (33%) e dei vari enti pubblici, religiosi e civili (10%). Va ricordato che il tipo di contratto era relativo alla dimensione del terreno: infatti il 74,4% degli affitti era di terreni che non superavano i cinque ettari di ampiezza, il 23,3% era di appezzamenti compresi tra 5 e 50 ettari e infine l’1,1% con più di 100 ettari coltivati. I canoni d’affitto in denaro variavano molto a seconda della dimensione del podere, della sua giacitura, dalla fertilità e dalle diverse figure di concedenti. In più bisognava considerare la grandezza del terreno rispetto alle dimensioni della Provincia. L’affitto in generi invece era pressoché omogeneo per tutte le zone, anche se non era molto diffuso.