Quadro storico
Tipologie di abitazioni e abitati rurali
Villaggio come realtà sociale
1. Intervista: " Nonna, mi racconteresti..."
2. Un destino comune
3. Alcune consuetudini condivise
4. Il filò
5. Stratificazione sociale
  a. Poreti
  b. Siori
6. Tempo contadino
7. Il nutrimento nelle campagne
8. Alimentazione e salute
Alcuni mestieri paesani
Bibliografia
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Se però ci si rivolgeva ad un proprietario terriero non conosciuto, l’appellativo più appropriato era siòr, perché esprimeva rispetto e riconoscimento. I professionisti invece venivano chiamati con il nome della professione che esercitavano (es.: el dotòr).
I siòri del paese costituivano una categoria a parte, di solito si conoscevano personalmente. Un individuo appartenente al paese poteva avere opinioni diverse sul siòr.
Questi veniva giudicato buono o cattivo, e per dare questo giudizio i porèti si basavano su gesti e azioni che egli faceva. Per esempio era considerato buono se dava una cospicua elemosina o aiutava un porèt a trovare lavoro e lo aiutava a scrivere una lettera, al contrario, se era poco disponibile, veniva considerato cattivo.
Le persone povere tentavano di entrare nelle grazie dei siòri, ma era un po’ difficile, perché quest’ultimi abitavano in grandi case recintate da mura, con un ampio giardino, e nessuno vi poteva entrare, se non per prestare servizo.
Veniva definito siòr anche il parroco del paese, che veniva chiamato comunemente "siòr piovàn" (anche se non era proprio un siòr); egli aveva il compito di purificare luoghi e uomini tramite gesti e parole rituali per eliminare gli spiriti maligni e le malattie che una volta erano molto temute dai contadini. Inoltre il piovàn dava regole di condotta e favoriva i rapporti con altre persone.