|
|
Essi erano
coloro i quali si preoc-cupavano dei miglioramenti agricoli
in un’area in cui tale produzione era l’unica esistente.
L’anno agrario aveva gli stessi ritmi dell’anno liturgico.
I parroci delle campagne interpre-tavano i più disparati
bisogni materiali e spirituali dei loro fedeli, ad esempio:
facevano suonare le campane all’av-vicinarsi del maltempo,
erano in grado |
di elargire preziosi
consigli su come preservare il raccolto, davano la benedizione
per la vita eterna, grazie alla loro preparazione erano gli
unici a tenere la contabilità ecc.
Il popolo aveva rispetto del parroco e della chiesa, versava
loro le tasse con minore ostilità rispetto a quelle
richieste dallo Stato, in più era un po-polo che con
l’aiuto della chiesa si sentiva più sicuro, pensava
di potersela cavare da sé.
Col passare del tempo la parrocchia veneta venne caratterizzandosi
come centro di aggregazione, crescita.
Attorno al 1855 con il primo Concilio
Regionale Veneto l’organizzazione delle parrocchie assunse
autonomia nei confronti dello Stato.
|
|
|