Dapprima ci fu un controllo
dei dazi doganali, poi fu varata una commissione che portò
dopo diversi anni al formarsi di un solido regime protezionistico.
Alla fine del 1870, in tutta Europa ci fu una crisi molto importante:
i nuovi motori a vapore resero i trasporti marittimi più
veloci, così l’Europa riuscì ad importare i prodotti
agricoli dall’America e dalla Russia a prezzi inferiori e si bloccò
la vendita dei prodotti europei. Di conseguenza fra gli anni Ottanta
e Novanta il governo reintrodusse il protezionismo agricolo, che
aveva subito un alleggerimento.
Nella Pianura Padana iniziarono
a farsi largo imprenditori agricoli che introdussero nuovi materiali
agricoli e concimi. Le rese agricole aumentarono, ma la manodopera
era in eccesso. Dopo il 1894, le cose cambiarono.
I nuovi paesi d’oltreoceano chiedevano milioni di lavoratori,
e l’Italia e il Veneto erano in grado di fornirne.
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